ITALIA

Innovazione, arte e gestione dei rifiuti!

Le Terre di Zoè è un’azienda a conduzione familiare, che opera nel settore agroalimentare. È nata come impresa olivicola. Nel corso degli anni si è trasformata fino ad evolversi in un’impresa multifunzionale. Accanto alla produzione primaria, ha sviluppato attività di trasformazione, commercializzazione diretta, agriturismo e fattoria didattica.

L’azienda ha un forte focus sulla sostenibilità sia economica che ambientale e, anche grazie al supporto di Enterprise Europe Network, ha presentato proposte di successo nell’ambito di diverse call europee. 

Le Terre di Zoè conosce bene Enterprise Europe Network; ha avuto modo anche in passato di usufruire con successo dei diversi servizi della Rete!  Nell’ambito di questo rapporto sviluppatosi negli anni,  il partner SPIN – Ricerca Innovazione e Trasferimento Tecnologico S.r.l  di Enterprise Europe Network ha segnalato a Le Terre di Zoè  il bandoHorizon  S+T+ARTS Hungry EcoCities, rivolto alle PMI europee del settore agroalimentare interessate a sperimentazioni tra arte e tecnologia per migliorare la progettazione di prodotti/servizi e/o i processi produttivi all’interno della filiera agroalimentare.

 Le Terre di Zoè, assistita dal partner della Rete SPIN – Ricerca Innovazione e Trasferimento Tecnologico S.r.l., è stata una delle 9 imprese risultate aggiudicatarie del bando. L’azienda ha quindi avuto modo di sviluppare, in collaborazione con un’artista, un progetto incentrato sulla creazione di un’opera d’arte realizzata con materiali bio-based. Come parte del progetto collaborativo, l’azienda e l’artista hanno prodotto sculture biomateriali sfruttando la tecnologia della stampa 3D e l’elaborazione dei dati tramite intelligenza artificiale. In particolare, le opere sono generate attraverso l’elaborazione, guidata dall’IA, di dati numerici come l’umidità del suolo, la temperatura del terreno e i valori nutrizionali. In altre parole, costituiscono una rappresentazione artistica del monitoraggio numerico del suolo agricolo. L’opera risultante, composta da biomateriali arricchiti di nutrienti, viene collocata direttamente sul terreno agricolo per rilasciare il contenuto nutrizionale in essa integrato. I biomateriali utilizzati derivano in particolare da scarti agricoli biologici stagionali.

L’iniziativa ha quindi affrontato la sfida della gestione dei rifiuti attraverso un modello circolare che intreccia obiettivi ecologici e arte, e che coinvolge l’uso di tecnologie come l’intelligenza artificiale e la stampa 3D.